Fondazione Giovanni Paolo II, tutto pronto per il ventennale. Guizzardi: “Non siamo ottimisti sul futuro, ma siamo certi che in Molise ci sia spazio per l’eccellenza in campo sanitario”
Il 19 marzo 1995, venne posta la prima pietra di quella che sarebbe diventata oggi la Fondazione ‘Giovanni Paolo II’ di Campobasso. In quell’occasione il pontefice Giovanni Paolo II giunse nel capoluogo, accolto dall’allora rettore Adriano Bausola, proprio per benedire la prima pietra del centro. A vent’anni di distanza la struttura di contrada Tappino si prepara a festeggiare tale ricorrenza il prossimo giovedì 19 marzo alle 11, nella cappella del centro di ricerca e formazione, con una celebrazione eucaristica, presieduta da Monsignor GianCarlo Bregantini e Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di cui la Fondazione è elemento costitutivo. Nel pomeriggio seguirà poi un convegno dal titolo ‘Il centro Giovanni Paolo II tra, valori, ricerca scientifica e cura’, nel quale interverranno Franco Anelli Rettore dell’Università Cattolica, Giovanni Scambia direttore scientifico della Fondazione e Rocco Bellamonte, preside della Facoltà di medicina dell’Università Cattolica. All’evento è stato, inoltre, invitato il ministro della salute, Beatrice Lorenzin.
A presentare le iniziative per il ventennale del centro, questa mattina mercoledì 11 marzo, il presidente della Fondazione Maurizio Guizzardi. In carica dallo scorso mese di agosto, Guizzardi guarda alle celebrazioni del 19 come un momento di riflessione importante anche in relazione alle prospettive future, “nell’ottica dell’eccellenza e della qualità che hanno sempre contraddistinto il centro”. “Continuando a puntare sulla qualità – ha specificato il numero uno dell’ex Cattolica – le cose stanno migliorando. Integrando sempre più la Fondazione con l’ospedale Gemelli di Roma, l’augurio quello è di tornare allo spirito di 20 anni fa, che sviluppò l’idea di costruire questo centro”.
Guizzardi ha anche parlato del rapporto della Fondazione con la Regione Molise. “Con tale Ente – ha detto – continuiamo a interloquire, non abbiamo ancora avuto risposte definitive ad alcuni punti importanti per il futuro, ma in questo progetto di sistemazione continuiamo a sperare che ci sia per noi un posto significativo di integrazione nella rete regionale di qualità”.
Sul futuro, Guizzardi non si è poi detto ottimista, ma quantomeno “fiducioso che le cose possano migliorare”.
Sul piano di rientro del deficit sanitario ha poi sottolineato: “credo che lo Stato debba tenere conto, che in una regione piccola come il Molise non si possano applicare le stesse regole che valgono altrove, come ad esempio in Lombardia, regioni che hanno altre caratteristiche”.