Palazzo Moffa, seduta flash: approvato il bilancio di previsione del Consiglio regionale. A fine seduta l’incontro con i lavoratori della Gam
Seduta flash del Consiglio regionale del Molise, riunitosi questa mattina, martedì 17 febbraio 2015: il tempo di approvare il ‘bilancio di previsione 2015-2017 del Consiglio regionale’, votato dalla maggioranza con l’astensione dei grillini Manzo e Federico e dei consiglieri di centrodestra, Cavaliere e Fusco Perrella.
“Il Consiglio regionale del Molise, con il bilancio di previsione triennale 2015-2017 – le affermazioni in aula del Presidente Vincenzo Niro, relatore della proposta –, concorre sia all’obiettivo di riduzione della spesa pubblica sia alle disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili delle pubbliche amministrazioni”.
Il bilancio pluriennale è stato predisposto in termini di competenza e cassa per l’anno finanziario 2015, quantificato in 6.050.000 euro, e per competenza per le annualità 2016 e 2017: per ognuno di quest’ultimi due esercizi sono previsti, invece, impieghi di risorse finanziarie pari a 7.750.000 euro.
“Tali cifre – ha precisato Niro – sono state stanziate per assicurare il regolare svolgimento di tutte le attività associate al funzionamento del Consiglio regionale, inclusive di spese obbligatorie e ordinarie”.
In aula, nello spazio riservato al pubblico, anche i rappresentanti sindacali e i lavoratori della Gam che, a fine seduta, hanno incontrato il Presidente dell’Assemblea, Vincenzo Niro, il vicepresidente della Giunta regionale, Michele Petraroia, e alcuni consiglieri, tra questi Nunzia Lattanzio.
Intanto, a fine seduta, il duro comunicato dei consiglieri pentastellati, Antonio Federico e Patrizia Manzo, per i quali “Il Consiglio regionale è una scatola vuota e oggi ne abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione: decine di punti rinviati per mancanza del Presidente della Giunta e degli assessori (in questo caso salviamo solo Petraroia che era almeno presente). Abbiamo posto una questione di sfiducia a Frattura sulla sanità e ancora una volta non riusciamo a discuterne in aula. Abbiamo raccolto firme bipartisan, su un documento senza simboli, per una risoluzione sulla questione dell’IMU agricola ma non se ne è potuto discutere per l’assenza dell’assessore al ramo: gli unici a non firmare sono stati i Consiglieri del Partito Democratico, ai quali forse è mancato l’ordine ad agire del segretario regionale del partito. La Fanelli infatti proprio ieri annunciava che ‘senza strumentalizzazioni politiche’ il PD regionale si sarebbe impegnato nella risoluzione del problema, ma come al solito la politica delle parole regna sovrana”.