Raggruppamento Cepa, sabato 15 novembre banchetti per la raccolta firme in tutte le città
In Italia esistono 6300 uffici, con 1070 operatori, 322 sedi all’estero (dall’Australia all’America), mentre i Patronati del raggruppamento Cepa contano in Molise 25 uffici, con 32 dipendenti e ben 60mila pratiche aperte solo nel 2013. Basti pensare che il 90% delle istanze raccolte dagli enti previdenziali nazionali sono riconducibili al servizio di assistenza svolto dai Patronati.
Sono questi i numeri snocciolati durante la conferenza stampa tenutasi stamane a Campobasso presso la sede della Cgil, che ha visto la partecipazione di Nicola Cavaliere (Acli) Fabio Ianera per l’Inas – Cisl, Antonietta Turro per Inca – Cgil e Pino Aurisano (l’Ital – Uil).
Numeri che evidenziano il ruolo cardine rivestito dai Patronati, un ruolo che rafforza il servizio pubblico offerto dagli enti previdenziali a tutela della fasce deboli della popolazione e che diventa sempre più garanzia di democrazia ed equità proprio nell’attuale contesto di crisi economica e sociale.
Per tale motivo, hanno sottolineato i direttori del Raggruppamento Cepa durante la conferenza, il taglio al fondo patronati previsti dalla Legge di Stabilità crea un grave danno innanzitutto ai cittadini, che rischiano di essere privati di quel welfare gratuito e di quei servizi essenziali che sono alla base del corretto funzionamento di un Paese libero, moderno, democratico e civile.
Non regge poi l’alibi della spending review e del risparmio, perché il taglio deciso dal governo provocherà un aumento dei costi a carico dei cittadini (costretti a rivolgersi a consulenti privati) e un aumento dei costi per la stessa PA (costretta a ingenti investimenti per coprire l’attuale servizio). Quando la Pubblica Amministrazione risparmia invece circa 650 milioni di euro all’anno grazie al lavoro di front office svolto dai Patronati. Senza dimenticare poi gli effetti sull’occupazione: si stimano infatti ben 9mila esuberi in 3 anni all’interno dei Patronati.
Una decisione, quella assunta dall’esecutivo Renzi, che non porta quindi alcun beneficio e che rappresenta l’anticamera di un disastro sociale che va fermato a tutti i costi. Se ne sono accorti per primi gli stessi deputati (di varia appartenenza politica) che in 140 hanno sottoscritto l’emendamento presentato in commissione Bilancio alla Camera teso a modificare l’articolo 26 della legge di Stabilità e quindi a scongiurare il taglio.
Ma se ne sono accorti soprattutto i cittadini, sono infatti già 3500 quelli che in Molise hanno sottoscritto la petizione promossa dal Raggruppamento Cepa. Ma si può e si deve fare di più: il prossimo 15 novembre saranno presenti nelle principali piazze molisane (Campobasso, Termoli, Isernia) i banchetti per la raccolta firme. Occorre uno sforzo da parte di tutti in difesa dei propri diritti.