‘Quer pasticciaccio brutto’ del Concorso per le Scuole di Specializzazioni 2014. Lo sdegno dei medici molisani
Raccogliamo e raccontiamo lo sdegno dei medici molisani che si uniscono al coro dei medici nazionali che hanno partecipato al Concorso (bluff) per le Scuole di Specializzazioni mediche 2014.
In primis bisogna precisare che i partecipanti non sono semplici studenti, come sottolineato nei giorni scorsi come se poi fosse un’attenuante per permettere errori madornali in un concorso pubblico, ma dei medici di professione e che in quanto tale hanno sacrificato del tempo al loro lavoro per prepararsi alla grande ‘taroccata’ del Ministero della Pubblica Istruzione. Consideriamo infatti che per partecipare i requisiti erano: il voto di laurea; il curriculum professionale e gli esami svolti ed attinenti al campo di specializzazione scelto.
Detto questo, parliamo di un Concorso che, per il primo anno, diventa di livello nazionale perché si sarebbe voluto rastrellare quel baronismo universitario vecchio come il mondo senza immaginare che, invece, sarebbe diventato il grande pastrocchio pubblico ed un bluff per i 12 mila 186 medici che hanno partecipato.
Per il Molise il Concorso si è svolto in tre sedi, aula multimediale dell’Università degli Studi del Molise, il Liceo Scientifico e il Liceo Psicopedagogico di Campobasso, articolatosi nei giorni del 28, 29, 30 e 31 ottobre 2014. Un concorso telematico dove il Cineca e il Miur hanno formulato le domande e le hanno trasmesse alle varie università in loco.
Le prove si sono svolte in due step: il primo era generale ed uguale per tutti si è tenuto il 28 ottobre, composto di 70 domande e la seconda parte e, qui arriva il ‘pasticciaccio brutto’, era diviso in macroaree. Ogni partecipante ha scelto se concorrere per una o tutte e tre le aree presenti (area clinica, area chirurgica e area dei servizi). Partecipare a tutte le macro aree ha, ovviamente, portato un costo per il medico partecipante di un massimo di 200 euro (30 euro il versamento per ogni scuola), denaro questo versato nelle casse del Miur che, ripaga, con un inspiegabile inversione di domande. Le prove dell’area clinica, 30 domande generali e 10 specifiche, dovevano svolgersi il 29 ottobre, il test dell’area chirurgica il 30 ottobre e il giorno seguente si sarebbe svolta la prova dell’area dei servizi. Qualcosa è però andato storto: il Cineca solo il pomeriggio di sabato 1 novembre si rende conto di aver invertito la sequenza delle prove, aver cioè svolto il 29 ottobre le prove dell’area dei servizi, anziché quelle dell’area clinica. Il rischio è quello di dover annullare tutto.
Sdegno e vergogna per un concorso pubblico che nasce già sotto cattivi auspici: il bando era atteso per aprile 2014, poi per luglio ed infine è stato pubblicato solo l’8 agosto scorso. Inoltre i medici molisani evidenziano “carenze e ritardi nei tempi di scadenze previsti dal bando e mai rispettati, oltre che una situazione caotica già a monte, culminata con questa inversione di domande”.
Caos nei giorni a seguire e tanta la rabbia dei partecipanti: c’è stato chi ha pensato ad una manifestazione di protesta a Roma, chi si stava mobilitando per procedere per vie legali mentre dalla segreteria dell’Unimol facevano sapere che dall’alto del Miur ancora non erano state date direttive su come muoversi. La soluzione è arrivata ieri sera quando, alle 22.30, il Ministro Stefania Giannini comunica ufficialmente che il Concorso non è annullato ma è stato trovato un modo per sciogliere la matassa.
Intanto è on line anche una petizione per garantire il regolare svolgimento del Concorso.
“Tutto questo è incostituzionale. Chi pagherà per quest’errore?” si chiedono con rabbia e sconfortati i giovani medici del Molise.