CB e dintorni

Legambiente presenta le osservazioni sul progetto “Pizzone II”

Domenico Rotondi

Nei giorni scorsi, la dirigenza nazionale di Legambiente, in collaborazione con i comitati regionali dell’Abruzzo e del Molise, ha promosso, presso la storica sede della stazione centrale di Pescara, una conferenza stampa sulla controversa realizzazione della nuova centrale idroelettrica di Pizzone.

In effetti, i responsabili organizzativi del Cigno verde hanno voluto presentare, in modo puntuale e trasparente, le articolate osservazioni critiche sul progetto “Pizzone II – impianto di generazione e pompaggio”, recentemente riproposto dal gruppo societario Enel S.p.A. Sostanzialmente, i suindicati dirigenti, pur sottolineando che l’impianto previsto rientra nel programma strategico del “Green Deal”, in linea con quanto stabilito dall’Unione Europea che mira a raggiungere, nei prossimi anni, la neutralità climatica mediante la rimodulazione del modello produttivo in chiave sostenibile, hanno chiarito che detto intervento strutturale ricade in un’area di assoluto pregio ambientale facente parte del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise quale polmone verde per la conservazione della biodiversità appenninica. Per le precisate ragioni, Antonio Nicoletti, nella qualità di responsabile nazionale Legambiente per le Aree protette, ha ricordato che gli impianti di energia rinnovabile, se fatti bene, ossia con interventi mirati e poco impattanti, svolgono un ruolo fondamentale nell’ambito della transizione energetica per la necessaria decarbonizzazione del sistema paese. Ha aggiunto, opportunamente, che detti impianti non debbono arrecare alcun danno significativo all’ambiente, nel rispetto del criterio normativo del Do No Significant Harm (DNSH).

Quanto innanzi si lega alla necessità di trovare le soluzioni tecniche migliori in ordine alla realizzazione delle suindicate strutture, anche per permettere il vantaggioso coinvolgimento delle comunità interessate. Nicoletti, argomentando, ha ribadito l’importanza di riconoscere, nei casi specifici, le giuste compensazioni territoriali, in piena armonia con un programma operativo coerente volto a garantire sia il rispetto del valore naturalistico, sia i legittimi diritti delle popolazioni locali. Sulla stessa linea l’intervento di Silvia Tauro, presidente Legambiente Abruzzo, la quale ha sottolineato la validità gestionale dell’amministrazione condivisa per i beni collettivi, chiaramente nell’ottica di curare un nuovo metodo di lavoro rispetto alla messa in opera delle opere strategiche nelle aree di grande rilevanza ambientale. Durante i lavori, non sono mancate le puntualizzazioni di Giorgio Arcolesse, il quale, nella veste di direttore Legambiente Molise, ha evidenziato l’importanza di salvaguardare la risorsa idrica, anche perché persino le terre dell’Appennino sannita cominciano a fare i conti con la scarsità delle precipitazioni nevose, diretta conseguenza dell’evidente surriscaldamento climatico. Tale condizione obbliga, pertanto, ad attenzionare ogni tipologia progettuale, in sintonia con l’opportunità programmatica e finanziaria offerta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) nell’ambito delle politiche di coesione che riguardano le diverse realtà regionali.

Da qui la necessità di vagliare scrupolosamente le ricadute prodotte dalla realizzazione del suindicato impianto, senza inseguire le infruttuose e pregiudiziose azioni di chi si oppone, per partito preso, alla crescita sostenibile del sistema produttivo. Infine, nel corso della presentazione degli articolati approfondimenti, sono state menzionate le caratteristiche turistiche dell’area interessata, con particolare riferimento alla cartolina paesaggistica del lago artificiale di Castel San Vincenzo, diventato una vera e propria attrazione per i tanti appassionati che visitano frequentemente il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

In definitiva, i responsabili nazionali e territoriali di Legambiente hanno invitato la società proponente a recepire concretamente le osservazioni tecniche formulate, affinché possa essere corretta l’impostazione progettuale data al nuovo impianto idroelettrico di generazione e pompaggio nel territorio di Pizzone, anche per smentire i contrari alle buone pratiche ambientali.

Redazione

CBlive

Articoli Correlati

Lascia un commento

Back to top button