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A Pietracatella la presentazione del libro di Giovanni Mancinone: confronto e riflessione sulla violenza di genere

Domenico Rotondi

L’estate di Pietracatella è stata impreziosita da un momento di confronto e riflessione sul tema attualissimo della violenza di genere. L’atteso evento, promosso dall’amministrazione civica e dal circolo Legambiente Fortore-Occhito, in collaborazione con le associazioni culturali del Fortore Molisano, ha visto la presentazione dell’ultima fatica editoriale dello scrittore e giornalista molisano, Giovanni Mancinone, dal titolo assolutamente esplicativo: “Mostri”.

Dopo i saluti del sindaco, Antonio Tomassone, e di Chiara Cancellario, dirigente regionale del sodalizio ambientalista, si è aperto il dibattito con la partecipazione qualificante di Monica Prato, psicologa e psicoterapeuta torinese, nonché autrice di studi e pubblicazioni sulle diverse problematiche relazionali di natura individuale e familiare. I lavori sono stati moderati dalla nota giornalista Michaela Marraccio.

Va detto che l’autore molisano vanta un curriculum professionale di tutto rispetto, avendo collaborato, per molti anni, con diverse testate giornalistiche nazionali, tra cui l’Unità, Paese Sera, Rassegna Sindacale e il Tempo, senza voler dimenticare il ruolo assunto quale vice caporedattore nella redazione della TgR del Molise. A tal riguardo, meritano una particolare annotazione anche i lavori di inchiesta prodotti per le reti pubbliche nazionali, sia televisive che radiofoniche. Non a caso, Giovanni Mancinone ha raggiunto, nel corso della sua carriera, significativi traguardi e riconoscimenti con il “Premio Piersanti Mattarella” , il “Premio Città di Polesella” (giuria presieduta da Massimo Carlotto) e il “Premio OMCOM” (Fondazione Caponnetto). A conferma di quanto innanzi, l’ultimo libro, “Mostri”, presentato anche a Pietracatella, è giunto alla terza ristampa e ha ottenuto molti premi a livello nazionale.

L’opera si compone della ricostruzione meticolosa e chiarificatrice di dieci tragici femminicidi, oltre che di un particolare omminicidio. Una lettura dei fatti assolutamente puntuale, ripercorsa con lo stile asciutto e diretto di chi, da giornalista autentico, riesce a leggere i lati più oscuri della mente umana.

Un libro che aiuta a riflettere sui drammi esistenziali del nostro tempo, rendendo giustizia alle tante vittime che hanno subito ogni forma di crudeltà, sino all’epilogo nefasto della morte. Dalle pagine dell’opera giunge, perciò, un giusto richiamo diretto a rispettare, fino in fondo, l’indeterminatezza dell’amore. 

Redazione

CBlive

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