Servizio Civile digitale di ANPEAS, i giovani volontari contribuiscono allo sviluppo delle competenze digitali tra la popolazione molisana
Creare un’identità digitale, facilitare l’uso dei servizi della pubblica amministrazione online, prenotare una visita medica, navigare in rete, gestire le email, fornire supporto nella creazione di contenuti multimediali oppure spiegare agli anziani come usare uno smartphone, effettuare chiamate o videochiamate e mettere in guardia i più piccoli dai pericoli del web. Sono alcuni dei compiti dei giovani volontari del servizio civile digitale di ANPEAS impegnati nei progetti: PASSEGGIATE DIGITALI 2024, che prevede l’attivazione di “punti di assistenza digitale” in piccole realtà comunali del Mezzogiorno e LA BANDA LARGA DELL’INCLUSIONE 2024 che realizza sul territorio molisano un’attività di “educazione digitale” in favore di minori e anziani del Molise.
I ragazzi hanno preso servizio lo scorso 14 dicembre e da questa settimana sono impegnati anche nel percorso di formazione organizzato ed erogato sia dall’Ente che dal Dipartimento per la Trasformazione digitale. L’Associazione ANPEAS crede molto in questa fondamentale attività, perciò ne fa un punto cardine per la crescita e lo sviluppo dei volontari che ogni anno prende in carico.
Ma cos’è la Formazione e perché è così importante per un Volontario? Queste sono le domande principali di chi vede i giovani operatori partecipare a questi appuntamenti. La Formazione, in realtà, è una delle attività principali del Volontario, attraverso la quale quest’ultimo può crescere, migliorare i suoi punti deboli, comprendere i suoi diritti e doveri e nel dettaglio il funzionamento del servizio civile che li vede, nel caso del digitale, indossare le vesti di “facilitatori digitali”, figura presente in tutti i paesi europei che affianca e guida i cittadini ad un uso corretto consapevole e sicuro delle tecnologie digitali.
A loro dunque il delicato e fondamentale compito di contribuire a sviluppare tra la popolazione molisana le competenze digitali necessarie a ridurre il gap ancora esistente che colloca l’Italia nella parte bassa della classifica nel ranking europeo di digitalizzazione.
“Digitalizzazione”, infatti, è anche la parola che apre il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, una sfida a cui è chiamata l’Italia e in particolare il sud del Paese dove il divario sulle competenze digitali, rispetto al resto d’Europa, è maggiore. Stando al primo “Report on the state of the Digital Decade”, il Rapporto della Commissione europea pubblicato il 27 settembre e che sostituisce il DESI (Digital Economy and Society Index), l’Italia dovrebbe intensificare gli sforzi per digitalizzare i servizi pubblici. In particolare, dovrebbe accelerare l’attuazione delle misure esistenti e pianificate.
Siamo convinti che i nostri volontari faranno la loro parte, il loro contributo è di supporto agli Enti e alle associazioni, nonché a tutta la comunità. L’attività di sportello e di educazione all’uso degli strumenti digitali sarà implementata nei prossimi mesi. I nostri ragazzi sono già a disposizione dei cittadini e pronti ad aiutarli, perché la solidarietà e l’inclusione passano anche dal DIGITALE!