“Abbiamo votato il 25 e 26 giugno. Oggi è 29 luglio. Dopodomani è in programma una nuova riunione dell’Assise e ancora non c’è nemmeno l’ombra di una Giunta regionale al completo”. Così la consigliera regionale del PD, Micaela Fanelli, a seguito del decreto emanato dal presidente Roberti che ha conferito l’incarico di assessore a Di Lucente, bloccando le altre nome previste.
Dinanzi a una Giunta a tre, composta da Di Lucente, Marone e Cefaratti, Fanelli commenta: “il Molise continua a essere una Regione paralizzata per l’assenza di coesione interna alla maggioranza eletta a furor di popolo, ma che si mostra, esattamente come successo con Toma, totalmente incapace di pensare ai bisogni urgenti dei molisani. Un centrodestra in cui non c’è nulla di nuovo, che prosegue nell’essere avviluppato nelle divisioni, alle quali il presunto leader Roberti non riesce a dare risposta. L’unica incredibile frase che ha il coraggio si rilasciare ai giornalisti è “Domandate a Donzelli”. Ma si può rispondere cosi? Assolutamente no.
Tutto continua a essere estremamente imbarazzante per un Regione paralizzata e avvinghiata dalla morsa dei debiti. La responsabilità di scelta è di Roberti che ha già, invece, ampiamente dimostrato di non essere in grado di tenere le fila di una maggioranza allo sbando. Non essere all’altezza di governare una Regione in cui, a un mese dal voto, il primo partito ancora non riesce a mettersi d’accordo è semplicemente umiliante per i cittadini che, oltre un mese fa, sono stati chiamati alle urne.
Sulle stesse deleghe assegnate agli assessori ci chiediamo se non si possa discutere in termini di opportunità ed etica. Non viene in mente a nessuno un simile pensiero?
Così come non viene in mente a nessuno l’ulteriore spesa (circa 12mila euro al mese) che il Molise dovrà sostenere per un assessore che fu già nominato da Toma e mai eletto dai molisani?
Così come, anche solo poter pensare di aumentare ulteriormente i costi dei rappresentanti politici con modifiche normative per ricomprendere ed accontentare più esponenti del centrodestra, è una mera e assurda follia.
E poi la vicepresidenza a un uomo di Forza Italia, medesimo partito del Governatore, sovverte ogni logica di equilibrio politico, dimostrando nervi poco saldi e incapacità di costruire fondamenta solide su cui poggiare la XIII Legislatura.
Ai balletti ci ha già abituato Toma e sappiamo come è andata a finire. Di sicuro ad oggi Roberti ha già un primato: aver battuto i tempi della disfatta e del tradimento compiuto ai danni dei molisani che si erano forse illusi che, almeno questa volta, i problemi di questa terra potessero venire prima delle diatribe e delle spartizioni di poltrone.
Se il buongiorno si vede dal mattino, – conclude Fanelli – sul Molise continuerà a essere una giornata buia e tempestosa”.