A Roma si celebrano le millenarie Campane di Agnone
Il Mezzogiorno che vogliamo. Quello che fa parlare di sé per eccellenze che primeggiano a livello mondiale. Come la fonderia Marinelli di Agnone (Isernia), l’azienda a conduzione familiare più antica del mondo.
Cenni storici ne collocano l’origine all’anno Mille. Di certo Nicodemo Marinelli, detto Campanarus Anglonensis, nel 1339 fuse una campana di bronzo da circa 50 chili. Nei secoli successivi, sotto gli aragonesi, i Marinelli continuarono a fondere campane per chiese e campanili in tutta la Penisola.
Nel 1924 Papa Pio XI ha conferito alla famiglia Marinelli l’onore di avvalersi dello stemma pontificio.
In tempi più recenti, per l’anniversario dell’Unità d’Italia, la fonderia ha prodotto tre “campane del dovere” per le tre più antiche scuole militari italiane, la Nunziatella di Napoli, la Teulié di Milano e l’accademia militare di Modena.
Ora due libri celebrano questo vanto del nostro Mezzogiorno e italiano in genere. Sono “Un uomo dabbene” di Gioconda Marinelli, con prefazione di Dacia Maraini, per le Edizioni Marlin e “Suoni dal Molise. Terra di campane e di zampogne” di Gioconda Marinelli e Maria Stella Rossi per Homo Scrivens.
Il primo è la testimonianza della figlia alla figura del padre fonditore di campane in Agnone, uomo etico, comprensivo e dall’animo nobile. Il secondo ripercorre il cammino millenario di campane che dalla cittadina molisana di Agnone sono arrivate in ogni angolo della Terra.
I due libri saranno presentati a Roma, nella sede della Regione Molise in via del Pozzetto 117, mercoledì 15 marzo, dalle ore 17.30. Presenti le autrici, l’introduzione sarà a cura del giornalista Giampiero Castellotti. Quindi interverranno la scrittrice Dacia Maraini, il manager Vito Alfonso Gamberale, i fonditori Armando e Pasquale Marinelli e il maestro zampognista Piero Ricci. In collaborazione con “Forche Caudine”, lo storico circolo dell’emigrazione molisana. Ingresso libero.