Biomasse, tensione a Campochiaro: gli operai scortati dalla Polizia per riprendere i lavori. Nel pomeriggio nuovo incontro di sindaci, comitati ed esponenti politici (Guarda foto e video)
GIUSEPPE FORMATO
Tensione a Campochiaro, dove questa mattina (giovedì 2 ottobre 2014) i mezzi della società appaltatrice dei lavori, la Civitas che fa capo all’ingegnere Luca Di Domenico (marito di Mariolga Mogavero, capo di gabinetto della Giunta regionale del Molise), hanno ripreso le operazioni per l’installazione di una delle due centrali a biomasse, autorizzate dalla Regione Molise. L’altra centrale dovrebbe sorgere in territorio di San Polo Matese.
Gli operai, approfittando dell’esiguo numero di manifestanti rimasti anche di notte davanti al cantiere e scortati dalla Polizia del nucleo antisommossa, sono riusciti a entrare e a riprendere il proprio lavoro.
Un’azione a sorpresa, considerando che solo qualche ora prima il Prefetto di Campobasso, Francescopaolo Di Menna, si era reso disponibile a intercedere presso il Governatore Frattura, per ottenere una sospensione degli atti con cui la Regione ha dato il via libera alla costruzione degli impianti.
I lavori, iniziati sabato scorso e successivamente sospesi, anche grazie alla mobilitazione dei cittadini, che sin dall’inizio delle attività hanno presidiato l’area e che domenica scorsa, 28 settembre, hanno fatto sentire la propria voce in piazza a Bojano. Dopo l’incontro del centro matesino, i manifestanti hanno deciso per il presidio permanente.
A portare solidarietà a coloro che non vogliono che a Campochiaro sorga la centrale questa mattina, giovedì 2 ottobre 2014, il consigliere regionale Angela Fusco Perrella e alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle, come il consigliere comunale di Campobasso, Simone Cretella, arrivato sul posto anche in qualità di presidente dell’associazione ‘Fare Verde’. Sul posto anche gli studenti di alcune scuole del circondario.
Fusco Perrella, insieme con l’ex governatore Michele Iorio e al senatore Ulisse Di Giacomo, alle 17,30 di oggi, prenderanno parte alla conferenza stampa convocata dalle associazioni e dai sindaci della zona, dinanzi al cantiere.
Per il giovane attivista di Campochiaro, Igor: “Occorre sensibilizzare l’opinione pubblica non solo di Campochiaro, ma di tutto il Molise. E, siccome quella è un’area storica, l’antica direttrice che dal Sannio conduceva a Roma, c’è anche la possibilità che ci siano reperti archeologici. Per questo motivo, faremo di tutto per portare qui, a manifestazione con noi, il critico d’arte e politico, Vittorio Sgarbi, sempre sensibile verso questi temi”.
Intanto, attraverso una nota stampa, il WWF ha affermato: “Riteniamo inaccettabile la ripresa dei lavori di costruzione della centrale a biomasse di Campochiaro, avviata nonostante le preoccupazioni sollevate dall’amministrazione comunale e dalla cittadinanza e la presa di posizione assunta dal Consiglio Regionale. Tale discutibile atto costituisce un messaggio chiaro di insensibilità a ogni protesta delle comunità locali e alle loro legittime ragioni, oltre che di disinteresse verso le decisioni regionali, mentre invece ragioni di cautela e di rispetto verso chi subisce gravi danni avrebbero imposto di attendere e avviare un confronto con Regione e Comune, per fare chiarezza sugli aspetti critici sollevati in ordine al rilascio della autorizzazione, all’inquinamento e alla sostenibilità del progettato impianto nel territorio di Campochiaro. Il WWF ritiene che “debba essere data immediata attuazione alla volontà assunta, con voto unanime, dal Consiglio Regionale e sia avviata la verifica della correttezza dell’intero procedimento autorizzativo, adottando provvedimenti idonei a garantire la sospensione dei lavori”.
Intervento anche di Giuseppina Negro, delegato regionale del WWF: “Ci appelliamo al buon senso del proprietario della ditta, affinché fermi i lavori per il tempo necessario alla verifica dell’iter autorizzativo, come un atto di responsabilità verso tutti i cittadini di Campochiaro, che hanno manifestato la propria contrarietà alla realizzazione di un tale impianto nel proprio territorio,. Chiediamo al Presidente della Giunta Regionale di adottare i provvedimenti necessari e urgenti, sia per mettere in pratica la volontà del Consiglio Regionale sia per sospendere cautelativamente l’autorizzazione”.
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