“Piazzetta Palombo è l’emblema di come questa amministrazione comunale sia lontana dal territorio. D’altronde, quando si rappresenta la propria città con poche decine di voti, può succedere di non conoscere a fondo la realtà che si amministra”. A sostenerlo è il consigliere comunale Salvatore Colagiovanni, capogruppo dei Popolari per l’Italia a Palazzo San Giorgio.
“È quanto sta accadendo a Campobasso, dove tante zone, quelle che necessitano la spinta dell’amministrazione, sono abbandonate a se stesse – incalza Colagiovanni – È il caso, tra gli altri, di Piazzetta Palombo, un gioiello della città di Campobasso, che lascia di stucco i turisti quando la visitano. È con rammarico che devo ammettere come questa amministrazione non abbia operato in continuità con la precedente in questo meraviglioso e caratteristico borgo, dove, tra l’altro, lavorano e operano tanti bravi artigiani, che, dopo aver pagato per le conseguenze della pandemia, oggi soffrono oltremodo per la mancata valorizzazione della stessa piazzetta”.
“Le luminarie non sono state previste, la struttura preposta non favorisce con nessuna attività la presenza dei cittadini in questa zona da cui si accede al centro storico – sottolinea ancora l’ex assessore comunale alle Attività Produttive – Ricordo qualche anno fa, quando il Natale si inaugurava proprio a Piazzetta Palombo in un clima di gioia e festa, permettendo agli artigiani, in un periodo in cui le vendite sono favorite, di mettere in mostra i propri prodotti”.
“Quest’anno Piazzetta Palombo è desolatamente deserta, così come testimoniano le foto di domenica 12 dicembre 2021. A due settimane dal Natale, un’immagine poco edificante, anche per quegli artigiani che ancora credono e investono nelle proprie botteghe – conclude Salvatore Colagiovanni – Ricordo che chi oggi amministra, all’epoca opposizione, criticavano dall’alto del piedistallo le scelte. Il tanto auspicato cambiamento millantato e fatto credere ai cittadini dov’è? Oggi vediamo soltanto una città sempre più spenta. Anche nel periodo di Natale”.