La Molisana Magnolia, forte legame con il territorio circostante per la cantera rossoblù
Nel contesto dei giovani prospetti in forza al vivaio campobassano in casa La Molisana Magnolia loro rappresentano un legame stretto con il territorio di riferimento. E – anche per questo quartetto – l’ultima stagione, tra impegni con la prima squadra (soprattutto in fase di allenamento) e lavoro con i tornei di categoria, ha rappresentato un’occasione unica di crescita e perfezionamento.
L’ÉNFANTE DU PAYS Campobassana sino al midollo anche in virtù del nome di battesimo assegnatole dai genitori (il padre Mauro è uno dei riferimento della tifoseria più affezionata alla causa rossoblù), Giorgia Moffa ha vissuto il 2020/21 «come una stagione particolare a causa del Covid-19, che ha reso la situazione più complicata. Fortunatamente abbiamo avuto, però, la possibilità di allenarci e di giocare sia i campionati che la Coppa Italiana, occasione di confronto con altri team di un certo rilievo e che ci ha consentito di finire sul podio, motivo di forte orgoglio. Lo sport, del resto, è una gran bella esperienza di vita e noi siamo un gruppo compatto, sia sul parquet che all’esterno. Giocare a basket, del resto, è poter crescere ogni giorno non solo come giocatrice, ma anche come persona».
Sulle prospettive per la nuova stagione, l’esterna campobassana è chiara: «Non vedo l’ora di riprendere gli allenamenti, ritrovare le mie compagne ed il coach, perché la lontananza mi fa avvertire la loro mancanza. Come mi proietterò sul 2021/22? Con la voglia di giocare e migliorare».
NIENTE PANICO Per Ilaria Panichella i tornei da poco conclusi sono stati la sintesi di un’annata «difficile a causa della pandemia che non ci ha permesso di allenarci e confrontarci con le altre squadre come abbiamo sempre fatto. Per la prima volta, dopo tanto tempo, sono stata lontana a lungo dal basket. Aspetto che mi ha reso triste e mi ha fatto comprendere il valore di questa disciplina. Da marzo, però, abbiamo avuto l’opportunità di riprendere ad allenarci e di disputare campionati con ottimi risultati. Far parte di questo gruppo, in virtù della presenza di giocatrici di tutta sostanza, mi dà la possibilità di migliorare sia come cestista che come persona».
Valutando quelle che saranno le prospettive, il primo desiderio è legato ad una «minore incidenza della pandemia così da allenarci e poterci confrontare con altre squadre in maniera più serena e tranquilla. La voglia, dopo quasi un anno di stop, è tanta e c’è voglia di ricominciare. E, personalmente, mi auguro di riuscire a raggiungere obiettivi più alti, allenandomi sempre più e supportando le mie compagne».
TROTTOLA ROSSOBLÙ Dalla sua, invece, la playmaker di San Severo Emanuela Trozzola si riferisce al 2020/21 come ad un’annata «impegnativa e al tempo stesso di crescita. La pandemia ci ha costretto ad essere maggiormente certosini nel rispetto delle norme di tornei comunque (e fortunatamente) ripartiti. Personalmente, ho avuto col gruppo delle belle soddisfazioni. Peraltro, allenandomi ogni anno con ragazze più grandi di me, sono cresciuta sia tecnicamente che mentalmente. Sin d’ora, poi, dentro di me ho tanta voglia di riprendere e proiettarmi sulla nuova stagione».
GIOVANE ‘SENATRICE’ Con lo scettro di elemento da più tempo nel vivaio c’è, infine, l’ala termolese Alessandra Falbo. «Senz’altro in generale è stata una stagione importante. Per me perché ritornavo in campo dopo un infortunio, per le mie compagne, invece, perché il 2019/20 si era interrotto anzitempo a causa della pandemia. È stato bello riprendere. Con la prima squadra il percorso è stato senz’altro confortante. Il lavorare quotidianamente con elementi di grande spessore ed esperienza ci ha portato, con il lavoro quotidiano, a grandi miglioramenti».
«Con il vivaio – prosegue – per un periodo ci siamo allenati, poi abbiamo interrotto e quindi ripreso finalmente a maggio. Quelle poche gare disputate tra tornei con l’Abruzzo e Coppa Italiana ci hanno dato indicazioni sugli aspetti su cui continuare a lavorare per migliorare».